Come agisce
Occorre precisare, innanzitutto, che la cosiddetta "pillola del giorno dopo" non è un metodo anticoncezionale e deve essere usata solo in caso di emergenza con una singola somministrazione di due compresse di un progestinico specifico (LEVONORGESTREL) dopo una rapporto non protetto.Se correttamente assunta, se ne riconosce attualmente un'efficacia di circa il 75%.Indicazioni, controindicazioni e possibili effetti collaterali dovranno essere di volta in volta accuratamente valutati dal medico prima della prescrizione.
Come si usa
Le compresse vanno assunte al più presto dal rapporto a rischio e comunque entro 48-72 ore. L'efficacia intercettiva sarà tanto maggiore quanto più precoce ne sarà stata l'assunzione.
Se la situazione anatomica lo consente, la contraccezione d'emergenza può essere attuata attraverso l'inserimento di una spirale entro 5 giorni dal rapporto a rischio; in questo caso l'efficacia sarà pari a circa il 95%.
Visualizzazione post con etichetta prevenzione. Mostra tutti i post
Pillola del giorno dopo
Nuvaring
Che cos'è
NuvaRing è un contraccettivo ormonale per uso vaginale. E' un anello flessibile, trasparente, quasi incolore con un diametro esterno di 54 mm ed un dimetro della sezione trasversale di 4 mm. Ogni anello contiene due ormoni sessuali femminili: l'etonogestrel (progestinico) e l'etinilestradiolo (estrogeno). Piccole quantità di questi due ormoni vengono rilasciate lentamente nel circolo sanguigno. Poiché le quantità rilasciate giornalmente sono basse, NuvaRing viene considerato un contraccettivo ormonale a basso dosaggio. Dal momento che NuvaRing rilascia due diversi tipi di ormoni, è un contraccettivo ormonale di tipo combinato. NuvaRing rilascia due ormoni sessuali femminili che prevengono il rilascio di una cellula uovo dalle ovaie. Se non vi è rilascio di una cellule uovo, non è possibile rimanere incinta. NuvaRing ha lo stesso effetto delle pillole contraccettive combinate (pillola). Uno dei vantaggi di NuvaRing è che non c'è bisogno di ricordarsi di prendere la pillola tutti i giorni.
Nuvaring, così come le pillole contraccettive, non protegge nei confronti dell'infezione da HIV (AIDS) o di qualunque altra malattia a trasmissione sessuale.
Come Usarlo
Potete inserire voi stesse NuvaRing nella vagina. Lavatevi le mani prima di inserire o rimuovere l’anello. Potete scegliere la posizione a voi più comoda, ad esempio stando in piedi con una gamba alzata, accovacciata o sdraiata. Una volta che NuvaRing è stato inserito non dovreste sentire alcunché. Se si avverte una sensazione fastidiosa, da corpo estraneo, spingere ulteriormente NuvaRing nella vagina in modo delicato. L’anello vaginale deve essere inserito nel giorno appropriato e lasciato in vagina per 3 settimane consecutive. L’anello deve essere rimosso esattamente 3 settimane dopo l’inserimento, lo stesso giorno della settimana. Ad esempio, se NuvaRing viene inserito mercoledì intorno alle 22, l’anello deve essere rimosso il mercoledì della terza settimana successiva, all’incirca alle ore 22. NuvaRing può essere rimosso agganciando il dito indice sotto l’anello oppure afferrando l’anello tra indice e medio e tirando verso l’esterno. L’anello usato deve essere posto nel sacchetto e smaltito insieme ai normali rifiuti domestici. Non gettare NuvaRing nel water.
Dopo un intervallo di una settimana, durante il quale generalmente si ha un’emorragia da sospensione, può essere inserito un nuovo anello (nello stesso giorno in cui è stato inserito nel ciclo precedente). L’emorragia da sospensione di solito inizia 2-3 giorni dopo la rimozione dell’anello e potrebbe essere ancora in atto nel momento in cui deve essere inserito il nuovo anello. Se si segue il regime suddetto, l’emorragia da sospensione avverrà ogni mese all’incirca negli stessi giorni.
Maggiori informazioni possono essere fornite dal vostro ginecologo di fiducia.
NuvaRing è disponibile in farmacia.
(da aied.it)
diaframma
Il diaframma vaginale è una coppa di gomma morbida col bordo più spesso nel quale si trova una molla a spirale o una molla piatta oppure due archetti flessibili di metallo.
Esistono diaframmi di forma speciale utili in caso di utero retroverso e di prolasso vaginale.
La misura del diaframma da usare deve essere stabilita caso per caso dal medico, perché è molto importante che sia quella giusta.
E' bene fare una visita di controllo ogni sei mesi ed anche dopo un parto, o in seguito a variazioni di peso di almeno 4 kg in più o in meno.
Come agisce
La funzione del diaframma è quella di costituire una barriera meccanica tra vagina e utero, è di mantenere la crema o gelatina spermicida a diretto contatto con il collo dell'utero. Gli spermicidi si spalmano sul bordo interno della coppa oppure possono essere introdotti in vagina prima dell'inserimento del diaframma.
Come si usa
Il medico o la consulente insegnerà come mettere e togliere il diaframma che, spalmato con lo spermicida, va introdotto in vagina prima del rapporto e non deve essere tolto prima che siano trascorse 6 ore dall'ultimo rapporto sessuale.
Da ricordare, inoltre, che la crema spermicida perde di efficacia dopo 5 ore; perciò, se si vuole avere un rapporto quando sono trascorse più di 5 ore dall'applicazione del diaframma, occorre aggiungere altra crema o gelatina spermicida, senza togliere però il diaframma.
Dopo averlo tolto, il diaframma deve essere lavato con acqua fredda e sapone, accuratamente asciugato, e conservato cosparso di borotalco nella sua scatola.
Tenuto con cura, il diaframma durerà due anni e più.
Sicurezza
Il diaframma è senz'altro un ottimo metodo a disposizione della donna che non voglia o non possa ricorrere ad altri contraccettivi.
Il suo uso è anche indicato durante eventuali periodi di interruzione dell'uso della pillola.
Per raggiungere il massimo di sicurezza il diaframma deve essere:
della misura giusta;
ogni volta bene inserito in vagina;
sempre usato insieme ad una crema o gelatina spermicida;
usato ogni volta che si ha un rapporto sessuale, anche se incompleto.
Preservativo
Il preservativo è una sottile guaina di gomma ad uso maschile che viene calzata sul pene eretto, prima di iniziare il rapporto sessuale, per impedire che il liquido seminale penetri in vagina.
Il suo uso è consigliabile nel caso in cui non si può ricorrere ad altri sistemi più sicuri; va usato in ogni rapporto sessuale anche se incompleto.
E' necessario abbinare sempre al preservativo l'uso di una crema o gelatina spermicida da introdurre in vagina alcuni minuti prima dell'inizio del rapporto, per ridurre i rischi nei casi di rottura (molto più frequenti di quanto si creda) o nei casi nei quali il preservativo si sfili in vagina.
Per un corretto uso del preservativo è bene ricordare che dev'essere sempre maneggiato con attenzione.
Se il profilattico non è dotato di serbatoio, bisogna lasciare lo spazio di un centimetro in punta per contenere il liquido seminale. Infine quando si estrae il pene (meglio se ancora in erezione) dalla vagina, bisogna tenere il preservativo con la mano alla base per evitare fuoriuscite di sperma.
Va ricordato che l'uso del preservativo costituisce attualmente l'unico metodo valido per evitare il contagio dell'A.l.D.S. nei rapporti sessuali a rischio.
(da www.aied.it)
Spirale
La spirale (o IUD) è un dispositivo in plastica di forma varia, lungo circa cm 4 del peso di pochi grammi, su cui è avvolto un filo di rame.
Come agisce
I meccanismi di azione sono molteplici e non del tutto chiariti. Si può comunque dire che l'azione della spirale è collegata a modeste modificazioni locali della mucosa uterina, capaci - insieme a variazioni funzionali delle tube - di disturbare il processo di fecondazione e/o di annidamento dell'uovo.
A ciò si aggiunge, nelle spirali al rame, una riduzione della capacita fecondante degli spermatozoi.
Un recente studio condotto per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che il più frequente meccanismo di azione della spirale è quello di prevenire la fertilizzazione dell'uovo, e perciò funziona più come contraccettivo che come miniabortivo.
Come si usa
Lo IUD dev'essere applicato e rimosso da un medico. Non occorre anestesia. Gli ultimi giorni del flusso mestruale sono il periodo migliore per l'applicazione, sia perché il collo dell'utero è un poco dilatato, sia perché la donna è certa di non essere incinta.
Lo IUD può essere inserito anche nelle donne che hanno effettuato un aborto: sarà opportuno attendere il primo ciclo mestruale dopo l'interruzione della gravidanza.
Dopo un parto la spirale potrà essere inserita quando, a distanza di 30-40 giorni, si riscontrerà il ritorno dell'utero alle sue normali condizioni di tono e volume.
Tutte le spirali hanno un filo terminale che fuoriesce dal collo dell'utero, per 3 o 4 cm, in modo che la donna stessa, specialmente dopo ogni mestruazione, possa agevolmente controllare la presenza dello IUD, introducendo un dito in vagina e ricercando il filo sul collo dell'utero. Infatti, I'espulsione spontanea dello IUD avviene più spesso nel periodo mestruale e nei primi mesi di uso del metodo.
L'uso della spirale nelle donne che non hanno mai partorito può provocare disturbi simili ai dolori mestruali, che tendono a regredire dopo i primi 2 o 3 mesi.
Le prime mestruazioni dopo l'applicazione dello IUD sono spesso più abbondanti e ci possono essere delle piccole perdite tra una mestruazione e l'altra. Sono molto rari i casi di disturbi, tali da rendere necessaria la rimozione della spirale (5% circa).
Prima di inserire lo IUD è necessario fare una visita ginecologica accurata ed un pap-test.
Allo stato attuale delle ricerche è da escludere che lo IUD provochi tumori.
Chi non la deve usare
Le infiammazioni dell'apparato genitale costituiscono una controindicazione all'applicazione dello IUD, mentre la nulliparità, l'utero retroflesso o precedente parto cesareo sono controindicazioni relative, da sottoporre caso per caso alla valutazione del ginecologo.
Perdite di sangue al di fuori delle mestruazioni richiedono accertamenti ed una eventuale terapia prima dell'applicazione.
Sicurezza
Lo IUD è uno dei metodi contraccettivi più efficaci (98-99%).
Poiché esiste la possibilità di un'espulsione parziale o totale inavvertita, la donna dovrebbe imparare ad accertare da sola la presenza dello IUD, soprattutto dopo ogni mestruazione. Occorre pertanto insegnare alla donna come individuare il collo dell'utero e l'orifizio esterno da cui fuoriesce il filo terminale della spirale.
E' opportuno sottoporsi ad una visita di controllo dopo il primo, il terzo e il sesto mese di uso e successivamente ogni sei mesi.
Lo IUD può essere usato per diversi anni; i dispositivi intrauterini medicati con rame vanno sostituiti seconda del tipo ogni 2, 3 o 5 anni. Dopo la rimozione, in genere si può introdurre un nuovo IUD nella stessa seduta.
Se una donna rimane incinta con la spirale inserita e decide di portare avanti la gravidanza, lo IUD può essere rimosso entro la 12a settimana per ridurre il rischio di un aborto con infezione, ma - se viene lasciato nell'utero - non provoca malformazioni al prodotto del concepimento
Preservativo
Il preservativo è una sottile guaina di gomma ad uso maschile che viene calzata sul pene eretto, prima di iniziare il rapporto sessuale, per impedire che il liquido seminale penetri in vagina.
Il suo uso è consigliabile nel caso in cui non si può ricorrere ad altri sistemi più sicuri; va usato in ogni rapporto sessuale anche se incompleto.
E' necessario abbinare sempre al preservativo l'uso di una crema o gelatina spermicida da introdurre in vagina alcuni minuti prima dell'inizio del rapporto, per ridurre i rischi nei casi di rottura (molto più frequenti di quanto si creda) o nei casi nei quali il preservativo si sfili in vagina.
Per un corretto uso del preservativo è bene ricordare che dev'essere sempre maneggiato con attenzione.
Se il profilattico non è dotato di serbatoio, bisogna lasciare lo spazio di un centimetro in punta per contenere il liquido seminale. Infine quando si estrae il pene (meglio se ancora in erezione) dalla vagina, bisogna tenere il preservativo con la mano alla base per evitare fuoriuscite di sperma.
Va ricordato che l'uso del preservativo costituisce attualmente l'unico metodo valido per evitare il contagio dell'A.l.D.S. nei rapporti sessuali a rischio.
(da www.aied.it)
Pillola
La contaccezione orale, la cosiddetta "pillola", si attua utilizzando un farmaco composto da due sostanze simili agli ormoni prodotti normalmente dalla donna (estrogeno e progesterone), che regolano tutta l'attività del suo apparato genitale.
La pillola crea una situazione simile a quella della gravidanza, mettendo a riposo le ovaie e bloccando la funzione ovulatoria.
Come si usa
Si comincia ad assumere la pillola dal 1° giorno delle mestruazioni, seguitando senza interruzioni a prenderne una al giorno, circa alla stessa ora, per un totale di 21 giorni.
Con le pillole attualmente in uso, la sicurezza contraccettiva inizia sin dal primo giorno di assunzione.
Finita la confezione, cioè al termine delle 21 pillole, si faranno seguire 7 giorni di intervallo e si comincerà una nuova confezione.
Nei giorni di sospensione comparirà una mestruazione del tutto simile a quella consueta, a volte più scarsa e di durata inferiore, generalmente non dolorosa.
Si tenga conto che l'effetto contraccettivo si mantiene anche nei sette giorni di pausa.
Se ci si dimentica di prendere una pillola, si cerchi di prenderla prima possibile, non superando in ogni caso le 12 ore di ritardo; se si supera questo limite di tempo, si continui ad assumere regolarmente la pillola, tenendo conto che la sicurezza contraccettiva sarà minore e che occorrerà quindi abbinare un altro metodo contraccettivo (per esempio preservativo).
Nei primi mesi di uso della pillola si hanno a volte nausea, tensione al seno, lieve aumento di peso, qualche leggera perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni.
Generalmente questi disturbi scompaiono spontaneamente.
Esistono comunque diversi tipi di pillole, tutti efficaci allo stesso modo, ma con diverse combinazioni di ormoni, che consentono al medico e alla donna di scegliere il tipo più adatto.
Nel caso che la pillola venga assunta contemporaneamente ad altri medicinali, occorrerà consultare il medico, poiché esistono farmaci che possono ridurne l'efficacia contraccettiva (ad esempio antibiotici, tranquillanti, antiepilettici, carbone vegetale, purganti, ecc.).
In caso di vomito o di forte diarrea, nel dubbio che la pillola non sia stata assorbita, sarà bene abbinare un altro metodo contraccettivo.
E' buona norma non sospendere mai un metodo prima di averne programmato un altro.
Chi non la deve usare
Prima di iniziare ad usare la pillola bisogna sottoporsi ad una visita medica che comprenderà anche l'esame del seno.
Esistono infatti alcune controindicazioni:
gravi disturbi dell'apparato cardiocircolatorio;
gravi malattie del fegato;
presenza o sospetto di tumori;
perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni di natura non accertata.
Per chi, invece, soffre o ha sofferto di frequenti emicranie, alta pressione arteriosa, vene varicose, asma, epilessia, disturbi psichici rilevanti, diabete, la pillola non è sempre controindicata, ma si deve decidere caso per caso se ne è possibile l'assunzione.
L'uso della pillola è sconsigliato anche alle adolescenti se non è ancora perfettamente avvenuta una completa maturazione del sistema ipotalamo-ipofisario.
Dovrà essere il medico a stabilire se e quali analisi debbono essere eseguite prima di iniziare l'uso della pillola e durante il trattamento; in questo modo si possono prevenire eventuali effetti collaterali.
E' bene eseguire sempre un esame citologico della cervice uterina (pap test o papnet o analoghi).
La pillola non provoca né cancro, né vene varicose, né riduzione della fertilità dopo la sua sospensione, né parti gemellari, diversamente da quanto affermano alcune credenze popolari. Ben più gravi sono i rischi dovuti a ripetuti aborti.
Dopo un aborto si può cominciare a prendere la pillola dal 1 giorno dall'intervento.
Esistono prove cliniche che la pillola presenta molti effetti benefici, quali:
- riduzione o assenza virtuale (per soppressione dell'ovulazione) di:
1) cisti ovariche funzionali (follicolari e luteiniche)
2) tensione premestruale
3) dismenorrea e dolori pelvici nel periodo ovulatorio
4) rischio di cancro ovarico
- riduzione di incidenza di gravidanze extrauterine
- riduzione del sangue mestruale con conseguente minore rischio di anemia da carenza di ferro
- minore incidenza di menorragie, perdite intramestruali e di irregolarità delle mestruazioni
- protezione dall'artrite reumatoide, dalle malattie infettive pelviche e dalla salpingite
- riduzione del 50% dell'incidenza del cancro endometriale
- riduzione del 50% della comparsa di mastodinia, di noduli benigni della mammella e di mastopatia fibrocistica.
Sicurezza
La pillola è praticamente sicura al 100%; i rari casi di fallimento sono dovuti in genere ad errori di assunzione.
Controlli
Il primo controllo medico, effettuato dopo tre mesi di trattamento, è utile per verificare la comparsa di eventuali effetti collaterali, il carattere delle mestruazioni, il peso corporeo, la pressione arteriosa.
Inoltre, dovranno essere ripetuti l'esame obiettivo generale, l'esplorazione vaginale e l'esame del seno. In seguito sarà sufficiente un controllo ogni sei mesi circa.
Durata del trattamento
La pillola può essere assunta continuativamente anche per lunghi periodi di tempo (alcuni anni), e non sono obbligatorie sospensioni del trattamento (finestre terapeutiche) se non in caso di disturbi o complicanze.
Infatti, risulta ormai scientificamente provato che il rischio di amenorrea post-pillola sia indipendente dalla durata della sua assunzione, né sono stati rilevati danni irreversibili a carico del sistema ipotalamo-ipofisi-ovaie.
Comunque non è opportuno sospendere frequentemente l'assunzione della pillola, oltre che per le considerazioni suddette, anche per il fatto che, in questa eventualità, I'organismo è costretto ogni volta ad adattarsi alla somministrazione ormonale; inoltre, durante la pausa vi è un aumentato rischio di gravidanza
da www.aied.it