Aborto, nel 2007 in calo del 3%, aumenta però tra le immigrate
In crescita il numero di medici e paramedici obiettori
Interruzioni volontarie di gravidanza in diminuzione nel 2007: nell'arco dei 12 mesi ne sono state 127.038 con un calo del 3% rispetto al 2006 (131.038 casi) e del 45,9% nel confronto con il 1982, l'anno in cui si è registrato il più alto numero di interventi (234.801 casi).
E' quanto emerge dalla relazione annuale del ministro della Salute, Livia Turco, sull'attuazione della legge 194/78. La diminuzione complessiva del 2007 è dovuta al calo netto degli aborti tra le donne italiane, (-3,7% rispetto al 2006 e -61,4% sul 1982), mentre le immigrate continuano a fare ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza sempre più numerose, con un 4,5 per cento in più rispetto all'anno precedente.
Il tasso di abortività (numero degli interventi per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l'indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all'aborto, nel 2007 è risultato pari a 9,1 per 1.000 a fronte del 9,4 per 1.000 del 2006 e del 17,2 per 1.000 del 1982.
E in tutto il paese aumenta l'obiezione di coscienza, con alcune regioni come la Campania dove i casi sono raddoppiati: tra i i ginecologi è passata dal 58,7% al 69,2%; tra gli anestesisti dal 45,7% al 50,4%; tra il personale non medico, dal 38,6% al 42,6%.
(22 aprile 2008) da repubblica.it
Aborti in calo nel 2007
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