Volantino pdl3

L'ABORTO: UNA QUESTIONE DI DISSUASIONE O UNA QUESTIONE DI INFORMAZIONE?

Ha senso che operatori privi di una specifica preparazione abbiano l'autorità di giudicare la scelta di una donna? Non avrebbe invece più senso che una donna potesse conoscere a fondo il proprio corpo e la propria sessualità, in modo da evitare di trovarsi nella condizione di dover ricorrere all'aborto?
Per tutte noi, infatti, l'obiettivo è la diminuzione degli aborti. Ma questo è possibile solo attraverso un'adeguata informazione riguardo alla prevenzione. Si dovrebbe migliorare il servizio sanitario pubblico per favorire l'informazione sui metodi contraccettivi e sulla loro efficacia ed importanza. Bisognerebbe dunque finanziare maggiormente i consultori familiari e le attività di formazione (come l'educazione alla sessualità e all'affetto), affinché la donna prendesse coscienza del proprio corpo e della propria sessualità. Solo con questa consapevolezza una donna può esprimere liberamente i propri desideri senza che l'atto sessuale coincida con l'atto di procreazione.
Nonostante l'informazione e la consapevolezza, una donna potrebbe comunque trovarsi nella condizione di dover ricorrere all'interruzione volontaria di gravidanza. In questo caso una donna non ha bisogno di essere persuasa a non farlo, ma ha bisogno di appoggio e informazione, forniti da personale competente (come già previsto dalla legge 194!).

ESSERE DONNA NON VUOL DIRE SOLO ESSERE MADRE!

LA MATERNITA' E' UNA POSSIBILITA'. NON UN OBBLIGO!

NO AL PDL 3 VENETO!



Collettivo donne dell'università di Verona, BENAZIR

This entry was posted on 12.19.2007 and is filed under . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.