(LiberYoga, video, 4.27 min., 2012)
Sparsi sul soffitto, piccoli faretti come stelle illuminano la palestra. L'insegnante spegne la luce. Provo ancora una volta a chiudere gli occhi e rilassarmi. “Se vi viene un pensiero, guardatelo e decidete di mandarlo via”. Dopo queste parole inizia l'ultima parte di ogni lezione di yoga: il rilassamento.
Io, la mente piena di pensieri, faccio lo sforzo di cacciare le preoccupazioni, senza grandi risultati. Forse questa volta però ci riuscirò. Respiro profondo, occhi chiusi. Mi distendo e un braccio va a finire fuori dal tappetino. Il contatto con il pavimento freddo è imprevisto e piacevole. Immagino di immergere la mano nell'acqua. Lo scrosciare del mare. Immediatamente, la sensazione di freddo improvviso si espande per tutto il corpo. Intorno a me, una ventina di persone è distesa, occhi chiusi, lo sforzo di svuotare la mente. Chissà a cosa pensano. Il mio corpo è caldo, i muscoli, fino a poco fa in tensione, si stanno rilassando. Eppure un brivido di freddo, da quel contatto con il pavimento, corre nel mio corpo. Ora lo sento nel pube. La clitoride ne è solleticata. Svuotare la mente, non pensare a niente. Mare che scroscia. La lingua che cerca il piacere. Ogni parte del mio corpo pesa sul tappetino, riesco a percepirla distintamente dalle altre. L'insegnante cammina per la stanza, sento i passi leggeri dei suoi piedi nudi. Le mani scivolano sui fianchi, il respiro si affanna. Chissà a cosa stanno pensando le persone intorno a me. Ora ho la pelle d'oca, i capezzoli turgidi. Non pensare a niente, svuotare la mente. L'odore della pelle, la forma dei seni. Passi leggeri sul pavimento che diventano sbattere di ali lontano. Intorno a me, il mare. Pelle d'oca, la lingua che cerca il piacere, le mani che scivolano sui fianchi, le dita che giocano nel calore delle mutande. La mano immersa nell'acqua, piacere liquido.
Io, la mente piena di pensieri, faccio lo sforzo di cacciare le preoccupazioni, senza grandi risultati. Forse questa volta però ci riuscirò. Respiro profondo, occhi chiusi. Mi distendo e un braccio va a finire fuori dal tappetino. Il contatto con il pavimento freddo è imprevisto e piacevole. Immagino di immergere la mano nell'acqua. Lo scrosciare del mare. Immediatamente, la sensazione di freddo improvviso si espande per tutto il corpo. Intorno a me, una ventina di persone è distesa, occhi chiusi, lo sforzo di svuotare la mente. Chissà a cosa pensano. Il mio corpo è caldo, i muscoli, fino a poco fa in tensione, si stanno rilassando. Eppure un brivido di freddo, da quel contatto con il pavimento, corre nel mio corpo. Ora lo sento nel pube. La clitoride ne è solleticata. Svuotare la mente, non pensare a niente. Mare che scroscia. La lingua che cerca il piacere. Ogni parte del mio corpo pesa sul tappetino, riesco a percepirla distintamente dalle altre. L'insegnante cammina per la stanza, sento i passi leggeri dei suoi piedi nudi. Le mani scivolano sui fianchi, il respiro si affanna. Chissà a cosa stanno pensando le persone intorno a me. Ora ho la pelle d'oca, i capezzoli turgidi. Non pensare a niente, svuotare la mente. L'odore della pelle, la forma dei seni. Passi leggeri sul pavimento che diventano sbattere di ali lontano. Intorno a me, il mare. Pelle d'oca, la lingua che cerca il piacere, le mani che scivolano sui fianchi, le dita che giocano nel calore delle mutande. La mano immersa nell'acqua, piacere liquido.
La luce si accende, la lezione è finita. Chissà a cosa hanno pensato le persone intorno a me.
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