La nostra autodeterminazione non ha prezzo

La nostra autodeterminazione non ha prezzo


Lunedì 26 aprile ore 10.00 in Regione ( Palazzo Ferro Fini ) - Venezia ore 10.00 Manifestazione in occasione del primo consiglio della giunta Zaia. Partenza da Padova, ore 8.15 stazione dei treni

Adesioni on line, Fai sentire la tua voce!

Alle prime dichiarazioni del neogovernatore del Veneto Zaia a proposito del blocco che vorrebbe imporre sulla distribuzione della pillola abortiva RU486 in regione, sono seguite polemiche mediatico-politiche che ancora una volta tentano di rimettere in discussione la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, la 194.

Da quel momento in tutto il Veneto e in altre Regioni, si sono susseguiti i presidi, i sit in, le assemblee di donne per dare una risposta chiara a Zaia: non permetteremo a nessuno di toccare la nostra autodeterminazione e la nostra libertà di scegliere sul nostro corpo.
Quanto dichiarato dal neogovernatore è un evidente scambio di favori con le istituzioni cattoliche che, in campagna elettorale, avevano invitato l’elettorato cattolico a dare la propria preferenza alle liste anti-abortiste. Ma non è solo questo. È anche un’ennesima dichiarazione di intenti in cui l’adesione alla morale bigotta e imperativa della chiesa cattolica riflette le intenzioni nelle scelte politiche di intensificare il rapporto di collaborazione socio-economico tra la Chiesa e la nostra Regione.

Sappiamo bene che da anni i finanziamenti pubblici veneti servono a finanziare l’accesso nelle strutture ospedaliere e nei consultori familiari delle associazione antiaboriste, a finanziare i cosiddetti “assistenti spirituali” (96 preti che, su indicazione del vescovo, vengono parificati agli
infermieri professionali laureati con un costo annuo di oltre 2 milioni di euro), a stanziare un fondo di 9 milioni e mezzo di euro a favore delle famiglie che mandano i figli nelle scuole paritarie private. Quanto espresso da Zaia, dunque, non può essere ridotto ad una boutade post-elettorale e proprio per questo non possiamo lasciar cadere questo sasso scagliato.

Nessuno può dirci, né tantomeno di imporci, cosa è peccato e cosa è virtù, dove e quando nasce la vita, dove e quando muore la nostra libertà.
Ma non ci basta più dichiarare la nostra indignazione, ora vogliamo rilanciare. Se il diritto alla vita è questione etica, ed etica significa istanza da finanziare lautamente, allora noi diciamo che il diritto alla vita è diritto ad una vita libera a degna, è il diritto ad avere casa, consultori, scuola, università, libri, laicità, trasporti, amori, figli desiderati, e tutto ciò che autodetermineremo di volta in volta.

Per info : liberediscegliere@gmail.com

This entry was posted on 4.25.2010 and is filed under . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.