Non importa..

L’omofobia e’ una malattia dalla quale si può guarire” è una delle frasi ad effetto della nuova campagna contro l'omofobia promossa dal Ministero delle Pari Opportunità. E' proprio di questi giorni l'uscita del nuovo spot televisivo dal titolo “Rifiuta l'omofobia, non essere tu quello diverso”.

L'intento generale pare essere quello di promuovere una cultura non omofobica e tollerante. Ma in realtà lo spot ci sembra l'ennesima riprova della politica di questo governo fatta di immagini e frasi ad effetto ma con poca sostanza e prive di un'effetiva messa in pratica. Inoltre se andiamo ad analizzare i contenuti proposti in questo video notiamo un uso del concetto di “diverso” che solleva alcune problematiche. Lo spot ci suggerisce che “nella vita certe differenze non devono contare” come dire da una parte tu omosessuale nascondi la tua sessualità, d'altra a te eterosessuale non ti deve interessare l'orientamento sessuale della persona che hai davanti. Pare che il concetto di uguaglianza debba implicare un annullamento delle differenze viste sempre come negative. D'altra parte lo spot è ambientato in una situazione di emergenza nella quale le persone coinvolte vittime di un incidente hanno bisogno di assistenza medica. In questa situazione di certo non ti interessano le tendenze sessuale di chi eventualmente ti salva la vita proprio perchè devi usufruire di un servizio o competenza. Ma inserite/i nella reale relazione con un'altra persona quella crocetta sul “non importa”ha delle ripercussioni. Perchè non arricchirci attraverso i racconti di una persona che ha esperienze diverse dalle mie?Perchè nascondere le differenze?

Anche nell'ultimo slogan “non essere tu quello diverso”(non interessarti alla diversità) emerge una concezione della differenza come un qualcosa di esclusivamente negativo da cui fuggire.

Come a suggerire allo spettatore che se vuole essere (o rimanere) normale non solo non deve esprimere la sua omofobia ma nemmeno interessarsi all'orientamento sessuale di chi gli sta intorno.

Insomma, se la normalità prima era l'essere eterosessuali ora è l'essere totalmente indifferenti.

Resta il fatto che in questo paese gli omosessuali e transessuali vengono discriminati sia nella vita quotidiana che a livello legislativo ed istituzionale.

E' evidente che in Italia c'è una grande differenza tra il portare il 42/43 di scarpe e l'essere etero o omosessuali,no?


http://www.youtube.com/watch?v=tJuY9UTcluY&feature=popular


Marti e Lu

da pagina/13 del 12/11/2009

http://pagina3dici.blogspot.com/



This entry was posted on 11.11.2009 and is filed under . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.