Quante cristiane bugie

Legge 194

Angela Azzaro
Nell'editoriale di Famiglia cristiana di questa settimana quello che dà più fastidio non è tanto l'attacco alla legge 194 e la richiesta rivolta al Parlamento perché la modifichi visto che ci sono i numeri. E' un leit motiv che sentiamo ogni giorno, da destra e anche dal Pd. No, non è questo. Non è neanche il fatto che avviene a poche ore dal trentesimo anniversario della sua approvazione, il 22 maggio del 1978. Quello che dà più fastidio sono le motivazioni: cioè una falsificazione della realtà. Secondo il settimanale cattolico, la normativa che regola l'accesso all'interruzione di gravidanza sarebbe responsabile «dell'inverno demografico», cioè del fatto che nascono meno bambini e bambine.
Non è così. E i dati lo dimostrano. La legge ha avuto un altro scopo: quello di impedire alle donne di morire sotto i ferri delle mammane. E un altro risultato: da quando esiste gli interventi sono dimezzati. Per Famiglia cristiana questi dati non valgono, non vale la vita delle donne che si sono potute salvare. La loro vita conta zero. Vale invece l'ideologia da imporre contro la scelta delle donne, il loro corpo, il loro desiderio.
Ma come mai un giornale che si presume serio arriva a dire cose non vere? Qual è l'obiettivo? L'obiettivo è evidente. Non è attaccare la legge in quanto tale, ma il valore che in questi trent'anni di vita ha assunto: l'autodeterminazione delle donne sul loro corpo, la loro libertà di scelta. E' questo che dà fastidio, è questo che si vuole cancellare, ristabilendo un dominio storico.
La legge, quando fu approvata, fu il frutto di un compromesso tra Dc, Partito comunista e movimento delle donne, a sua volta diviso tra chi voleva una normativa e chi chiedeva la depenalizzazione. Non è la migliore legge possibile. Ha tanti nei che hanno permesso ai suoi detrattori di svuotarla sistematicamente dall'interno. Nonostante tutto è riuscita, grazie al movimento delle donne che si è battuto per far uscire l'aborto dalla clandestinità, a diventare una legge importante. Ma oggi coloro che si battono per difendere l'autodeterminazione vengono descritte da Famiglia cristiana come «frange di femministe fuori dalla storia».


20/05/2008 da Liberazione

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