Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta.

Oggi è in corso un processo di controllo dall’alto delle vite e di corpi degli individui, uomini, ma soprattutto donne. Chi decide in materia di sessualità non sono le singole donne, ma i soggetti forti: Chiesa, Scienza, Politica.
Non diremo: “difendiamo la 194” perché rimane, per noi, una legge di compromesso. Dà molto in mano alla classe medica e molto toglie alle donne. L’articolo 9, infatti, che ammette l’obiezione, può diventare nei fatti la cancellazione della legge stessa.
Facciamo della libertà femminile il centro della questione.
Vogliamo essere libere e autonome di decidere del nostro corpo e della nostra sessualità.
Le donne non sono dove vi aspettate che siano.
Le donne sono ovunque.

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