Benazir di Silvia

Benazir: colei che non è mai stata vista così

La vecchia si sedette sul tappeto, incrociò le gambe, chiuse gli occhi e disse:

“Ricordo bene la prima volta che vidi il mare. Ero con mia madre, lei mi teneva la mano ed io guardavo sbalordita quell’immensità immobile che andava e veniva sotto i miei piccoli piedi.
Nel silenzio che ci circondava, mia madre chiese: ‘Sai da dove viene il mare?’ Io dissi: ‘Il mare c’è e basta, non viene’. ‘Sbagliato…il mare viene da qualcosa, e a quel qualcosa torna. È un passaggio, un arrivo e una partenza.’
Il vento soffiava leggero intorno a noi ed io sentivo quelle parole fluire nell’aria, infilarsi nella mia maglietta, sotto la mia gonna lunga, tra i miei capelli.

‘Quando il mare non esisteva, la piccola Benazir giocava spensierata con i raggi del sole, con i vortici del vento e, la notte, con il chiarore della luna, fino al giorno in cui l’Oracolo le predisse il suo destino. Le sue parole erano state: “Tu cambierai, e per farlo soffrirai. Ma il tuo dolore sarà fonte di vita”. Benazir sapeva bene cos’era il dolore: un giorno si era avvicinata troppo al sole e si era scottata. La piccola Benazir non voleva soffrire.
Pensò a lungo a una soluzione, e infine la trovò.
Attese la notte, e quando il buio le permise di scorgere le stelle, le prese una ad una e con quelle costruì un riparo. Pensò che se nessuno la poteva toccare nessuno la poteva nemmeno ferire. Mentre sedeva all’interno del suo fitto riparo stellato, pensò anche che la mattina successiva avrebbe chiesto aiuto al sole, che sapeva essere molto potente.
Dormì, si svegliò, dormì, si svegliò, dormì ancora, si svegliò ma il sole non si decideva ad arrivare. Si accorse allora di aver commesso un grosso errore: finché lei avesse tenute incatenate le stelle della notte, il giorno non sarebbe mai venuto.
Resasi conto del suo sbaglio, cominciò a piangere, pianse pianse pianse pianse così tanto e così a lungo che si sciolse e divenne lacrime.
Queste caddero sulla terra e divennero fiume.
Benazir scorreva veloce sul terreno, andava a riempire cavità e divenne mare.
Quando la piccola Benazir scomparve, le stelle si sparpagliarono in cielo e, una volta dileguatesi, rispuntò il sole. Il sole riconobbe Benazir nel mare, e la volle a sé, perché si era divertito molto scherzando con lei in passato.
Benazir, grazie al sole, raggiunse il cielo divenendo nuvole, che, nel giocare e scontrarsi tra loro, lasciavano cadere pioggia sulla terra.
Benazir ora viveva e cresceva nell’acqua e il suo dolore aveva dato la vita.
Benazir era come era mai stata vista.’

Guardai il mare, poi mia madre, e sospirai.

La vecchia aprì gli occhi, sorrise, si alzò e uscì dalla stanza richiudendo silenziosamente la porta dietro sé.

This entry was posted on 1.26.2008 and is filed under . You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response.